ABBIGLIAM.
ARCHIVIO
BACHECA
CALENDARI
CLASSIFICHE
MODULISTICA
NS. ATLETI
LINK UTILI
Home Page

La mia CorriGubbio... di Federica Caporali

Ho cominciato a correre relativamente tardi e quando vivevo già da sola lontana da casa. Così, da qualche tempo, quando il programma è passare il fine settimana in Umbria, sbircio sempre le gare locali che sono molte meno di quelle lombarde ma tutte degne di essere corse. Domenica è stata la volta della XVI edizione della Corrigubbio, una mezza maratona che si snoda nelle campagne eugubine, proprio a ridosso della città dei matti…forse ecco perché mi sono sentita subito a casa!!

La manifestazione richiama podisti anche dalle regioni limitrofe e l'emozione e i gesti sono quelli che vedo ogni domenica, anche se, per una volta, non conosco nessuno (o quasi). La partenza è alle 9.30, ma da noi è tradizione far benedire la gara così il vescovo di nero vestito ci intrattiene un buon quarto d'ora e il mio (poco) riscaldamento va a farsi…benedire anche lui!

Tutti intruppati come soldatini di piombo si parte: giro di lancio intorno alle mura cittadine e poi tutti verso il sud della città dove si snoderà gran parte del percorso. Io amo i percorsi movimentati, quindi, in questo caso, devo armarmi di una gran pazienza per affrontare rettilinei infiniti e curve a gomito. Le stradine che attraversiamo sono prettamente campagnole, a volte vere e proprie mulattiere che immettono tra campi rigogliosi e poderi che sanno di antico.

Comincia a far caldo e io ne risento un po'. Verso il 10°km mi supera una ragazza che va a ricongiungersi ad un altro gruppetto. Capisco che è il treno giusto e cerco di adeguarmi alla loro andatura. Mi sento bene e comincio, stranamente a spingere, tant'è che l'altra podista mi lascia sfilare via. Mi convinco a non strafare perché manca ancora metà gara e so che dal 14° km cominceranno le salite. E, infatti, puntuali, vedo all'orizzone alcune collinette: non sono insormontabili, ma con 27°C (il 21 ottobre!) e le gambe dure sembrano veramente cime tempestose!

Le salite mi stimolano e al grido di "sali, suda e rassoda" dò il meglio di me e continuo ad avere fiducia in un crono finale positivo anche perché passo il 14°km in 1h12' quando di solito lo faccio in 1h20'. Al 18° km, ahimè, ho un brusco calo di zuccheri a causa del caldo così rallento il passo e cerco di tirare i remi in barca anche perché di stramazzare in mezzo ai filari d'uva non mi garba tanto.

Piano piano mi sorpassano le 2 ragazze a cui, involontariamente, ho fatto l'andatura fino a quel momento. In un moto d'orgoglio mi rimetto a correre per benino (credo!) e comincio a sentire la voce dello speaker che incita chi sta arrivando. Chiudo in 1h54', un bel po' delusa, ma tanto contenta per aver ricominciato a correre le lunghe distanze, perché si sa, quando si diventa mamma non è più come prima (anche se a me piace pensare che un figlio sia una scusante, ma mai una scusa).

Mi verrebbe da piangere, ma rido come una matta quando scopro che chi mi aspetta al traguardo non si è nemmeno accorto del mio arrivo. Diciamo che la patente da matto che gli hanno rilasciato a Gubbio non è stata casuale. Mi godo un lauto ristoro e un ottimo pacco gara e me ne torno da chi mi accoglie sempre come l'unica vincitrice.

Dimenticavo: iscrizione, pettorale, chip, docce, spogliatoio, ristoro dolce e salato fatto in casa, pacco gara con olio vino torta di Gubbio caffè pasta biscotti e succhi di frutta: 12€ (10€ se mi iscrivevo nei giorni precedenti la gara). Che dite, si può fare?!

Federica