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Tenby (Ironman Wales) 16/09/2012 tanta roba...

Potrei anche smetterla di raccontare ogni anno l'esperienza Ironman (questa e' la sesta volta), ma ogni volta e' cosi' diversa che il rischio di essere noioso (come qualcuno che ben conosco avra' subito pensato!) e' praticamente nullo.

Questo per me era un po' speciale perche' qualcuno da lontano mi spingeva come non mai e quindi "fist of all" grazie per la spinta, che e' arrivata forte!

Sicuramente abbiamo scoperto che il Galles o almeno il Pembrokeshire non ha un metro di piano, unica eccezione sono le enormi spiagge che caratterizzano la zona, il resto sono colline tagliate da strade con un saliscendi senza fine ed asfalti non certo lisci.

E' stata una trasferta oserei dire organizzata alla perfezione ed anche meno costosa di quanto avevo messo in preventivo grazie alla gentilezza del gestore del nostro albergo-pub ed alle conoscenze di Roger.

Grandi atleti in trasferta, grandi supporter, gente determinata.

Sono state tutte belle le mie trasferte per questa gara che ormai e' entrata nel mio DNA, diverse le composizioni dei gruppi e quindi molto diverse le sensazioni provate.
Comunque il comune denominatore e' sempre il fatto di affrontare una distanza che spaventa ed e' sempre un' incognita perche' molti fattori possono cambiare durante le ore di gara.

E questo fattore naturalmente viene esaltato quando con me ci sono dei rookie, se poi ne abbiamo uno come Mirko "Honda" Morandi il tutto e' portato all'ennesima potenza. I dubbi, la tensione, le domande, insomma tutte quelle cose che la prima volta sono ingigantite dal pensiero di essere davanti ad un dragone da domare. Questo naturalmente vale anche per Daniela, Claudio e Gianluca.

Tutti consapevoli di esser preparati con diligenza, e qui sta la forza del gruppo, ma anche del fatto di essere ad una prima volta.
Io che dimostro abbastanza tranquillita' (ma e' poco vero) cerco di tranquillizzare Mirko.

La prima cosa da fare e' assolutamente andare a fare la registration perche' cosi' arrivera' il suo agognato zainetto con la M col Pallino, perche' dovete sapere che il sottoscritto in questi mesi gli ha fatto passare sotto il naso talmente tanta roba pallinata che ormai si sentiva un emarginato!! Rido al solo pensiero.

Come succede sempre ci avventiamo sugli stand del merchandising ufficiale e la carta di credito lavora abbastanza bene tanto per far girare l'economia.

Poi si prova la bici rimontata dopo il viaggio aereo (cosa nuova anche per me e quindi altra incognita da tenere presente) e si capisce subito che la pianura (anche in gaelico) non esiste.

La corsa l'han provata le nostre tifose e conferma quanto sopra.
Cosa mancava? Il bagnetto che tanto mi spaventava da quando avevo visto il filmato dello scorso anno con onde alte che respingevano gli atleti sulla spiaggia (come risaputo le condizioni di acqua che io prediligo!!)

Allora cosa c'e' di meglio se non provare l'acqua in orario gara e quindi alle 7 di sabato mattina?

Perfetto, arriviamo con il sole che sta sorgendo su North Beach mute chiuse e via.
Stica!

Fredda, benediciamo le nostre cuffie in neoprene (che tanto Nuvolari ci fanno) e facciamo un giretto. Quando usciamo il vento contribuisce a farci sentire il freschino ma sappiamo che dopo l'uscita ci aspetta piu' di 1 km in salita per arrivare alla zona cambio e quindi il freddo non si sentira' molto. Comunque il tremore di Roger ci fa anche capire che non sara' semplice.
In compenso acque quasi ferme per cosi' dire.

Insomma tra birre e cibo arriviamo al giorno fatidico. Sveglia per noi, che dobbiamo coprire i 7,5 km che ci separano da north beach, alle 4:20 abbastanza in linea con le altre esperienze, frugale colazione con pre-gara di ogni genere ed una misteriosa bustina di Mirko che non ci fa capire cosa sia!

Alle 5 si parte ed alle 5:45 siamo in zona cambio gia' molto affollata! I soliti riti: scopri la bike, gonfia le gomme, metti le borracce, metti il cibo ovunque, ed indossa la muta. Consegna la street bag e Wc per sicurezza. Sono tranquillo, molto bene.
Novita', tutti in corteo insieme (tanti pinguini con la muta e Maurizio che indossa anche il piumino di marina ed i guanti di Lucia) a coprire il km ed oltre fino alla discesa in asfalto sulla spiaggia. Mirko inizia lo show, come ci aveva annunciato, e piange ed in effetti lo capisco perche' la partenza dell'Ironman e' una cosa da provare ed al solo pensiero mi vien la pelle d'oca. Se poi pensate che viene suonato l'inno un minuto prima dello start ed avete tutto il pubblico sopra che applaude ed il sole sta per sorgere davanti a voi, non e' poi cosi' difficile che ci scappi una lacrimuccia!

Lo start non si sente molto, ma si parte e la tonnara e' notevole nonostante il numero inferiore di partecipanti rispetto alle mie precedenti esperienze; riesco a nuotare benino dopo 5 minuti trovando lo spazietto giusto. Botte si ma abbastanza delicate, piu' che altro sono spinte decise.

Primo giro, guardo l'orologio e "tanta roba Caru' " mi dico! Good job o Well Done (come sentiro' centinaia di volte durante la maratona), secondo giro piu' libero da nuotatori ed uscendo mi dico vai Adri, sorrido per Paola che fotografa o filma sulle rampe in salita e becco Massimo (se sono uscito con lui il nuoto e' very good mi dico).

Zona cambio, bici e via. Prima sorpresa Roger che mi passa al 13 km!! Mi dice che il nuoto e' stato un disastro e lo vedo sparire all'orizzonte. Vento, salite, discese, non manca nulla qui (anzi una cosa: la pioggia ma zitti!!). Il panorama e' mozzafiato con tutto quel verde, le colline, pecore e mucche, e le casette sparse qua e la'. Una delle cose piu' belle e ' vedere come la gente del posto anche nei posti piu' sperduti si sia portata fuori divani, sedie, gazebo per chi aveva organizzato anche il pranzo all'aperto ed al nostro passaggio faceva piu' casino possibile. Naturalmente nei paesini era un gran tifare.

Ad un certo punto vicino ad Angle si apre un panorama mozzafiato, arriviamo da una stradetta che ci porta diritti sull'oceano! Semplicemente spettacolare e poi pieghiamo a destra in mezzo alle dune di sabbia che ci proteggono dal vento. Le strade non sono larghe e l'asfalto non bello in discesa consiglia di non lasciarsi andare troppo quindi massima velocita' 65 orari. Comunque e' pazzesco come e' un continuo alternarsi di andature dai 15 ai 50 all'ora, e non ho mai cambiato cosi' tante volte!

Matteo (Annovazzi, amico e grande campione) mi aveva parlato di salite durette ma non le avevamo ancora incontrate ed alla fine del primo giro lungo mancava una 15ina di km ed ecco dopo essere arrivati ancora sull'oceano una rampa che poi Maurizio dira' essere al 19% e poi ancora salita a Summer Hill (15% ?) ma qui e' in citta e c'e' un casino bestiale, ed ancora delle rampe. Tra me e me pensavo : poi devo ripassarci, nooooooooooooooooooooooo!

Ed ecco la discesa verso Tenby per il giro di boa, sento le voci delle nostre tifose ma non posso guardare, ed inizia il secondo giro e piove e ci sono 14 gradi ed il vento. Vabbhe' penso alle salite che ci saranno da rifare e spero arrivino veloci ma la strada e' lunga, e penso anche agli altri compagni di avventura. Insomma penso a tante cose e a tante persone vicine e lontane. E poi arriva la salita, corta ma devastante, alla fine della prima mi ero detto ah li' scendo dalla bici ma poi con un crampetto pronto a mostrare i denti la faccio ed anche meglio del primo giro. Ok Adri sei fuori!.
Ma per non farsi mancare nulla mentre scendo verso Tenby vedo con mio grande disappunto che si corre su quella strada IN SALITA! Vedo Roger e non riesco ad urlare il suo nome, poi vedo Mirko cattivissimo con visiera e bello in spinta e riesco a farmi sentire (voce azzerata dal freddo). Zona cambio, me la prendo con calma perche' ho freddo, ho due opzioni : pantaloncino running come piace a me oppure ciclista da duathlon, scelgo il ciclista perche temo il freddo e mantengo i manicotti anche se bagnati. Visiera Iron nuova e si parte.

Le gambe girano bene, incrocio subito Maurizio bello presente e via inizia la salita di circa 2,5 km, supero e pochi mi superano. Mi fermo ad ogni ristoro per bere soprattutto coca come al solito in queste gare. Incrocio Paolo, vedo bene anche lui. Un pezzo in discesa poi si sale dove ci sono le corsie dove ti infilano gli agognati nastri colorati che segnano il numero di giri fatti, passatempo durante la corsa perche' conti quelli degli altri , l'ultimo sara' rosa bene. Scendiamo in citta' dove c'e' un tifo degno degli ironman tedeschi, e poi il nostro tifo personale che esagera sempre facendosi sentire in modo massiccio! I ragazzini che ti danno il 5 e via cosi'. Guardo il bivio dove c'e'la scritta Finisher (all'ultimo giro si dovra' andare a sinistra) e lo memorizzo!

Incrocio Riccardo un po' in crisi e fisso l'obbiettivo : raggiungerlo! Poi incrocio gli altri con un Claudio bello visto, Daniela che si era ripromessa di beccare Claudio a piedi ed il "campione del Mondo" Gianluca.

Non incrocio Massimo e penso che forse la bici e' dura per Lui, poi scopriro' che si e' ritirato alla fine del primo giro in bici, non era giornata! Peccato.

Terzo e quarto giro con soste un po' piu' lunghe in salita e poi ecco l'ultima svolta: sono contento, sto bene, la gara e' stata durissima ma qualcuno mi ha dato la forza per portarla a casa bene. Mi preparo e mi concentro sul cosa fare sul tappeto rosso, guardo l'orologio e mannaggia vedo che faro' 12h nette e qualche secondo vabbhe' va bene cosi', eccolo li' l'agognato tappeto (guardo si finisce un Ironman e' la cosa piu' bella del mondo) e' rosso, c'e' un casino assordante: ed ancora una volta sento da uno degli speaker: Caru' Adriano You Are an IRONMAN allora alzo le braccia e le tengo su il piu' possibile (non devo stoppare l'orologio!!). 12h00'34" . E non sono devastato!

Medaglia e vado a cercare la sacca per cambiarmi, maglietta di finisher bella, incrocio Roger che mi aiuta un pochetto, ce la raccontiamo. Well Done.

E' troppo bello finire una gara cosi' dura ed avere la lucidita' per raccontartela, siamo sereni e soddisfatti. Torniamo sul traguardo per vedere e sentire il casino e poi arriva Riccardo e poi arrivano mano nella mano Daniela e Claudio con un bellissimo e raro arrivo di coppia. Grandi.

Non abbiamo le forze per aspettare anche Gianluca che arrivera' circa due ore dopo ma so che fara' un po' di cinema all'arrivo e le foto lo dimostreranno.

Arrivo in camera e saluto i gia' arrivati e Mirko e' raggiante, mi mostra pure la maglia e chi lo tiene piu'!! Ci scambiamo le emozioni ed i commenti soprattutto uno: Dura!
Ancora una volta le emozioni sono state tante, mi hanno travolto, mi hanno portato su quel tappeto rosso attraverso l'onda sonora dell'inno Gallese, le onde dell'oceano, il fischiare del vento, gli applausi, l'incitamento dei compagni, l'urlare degli amici, il rumore delle scarpe e quella sana pazzia che continua a farmi amare questa disciplina che tanta roba e'!

Penso a chi mi ha aiutato durante questi mesi: Vale negli allenamenti a piedi per preparare la maratona di Londra, senza di Lei non avrei fatto tutti i km che ho fatto; i ragazzi e le ragazze in bici; ed ancora loro negli allenamenti in piscina ed al lago.
Un grazie a tutti coloro che ci hanno seguito in diretta, erano piu' dentro la gara di noi; si vedevano i nostri rallentamenti dovuti alle salite.

Ed un grazie a tutti i miei compagni di viaggio che hanno reso questa trasferta una cosa da ricordare con piacere.

Due immagini su tutte rimarranno a ricordo di questo Ironman Wales: la vista dell'oceano quando siamo arrivati ad Angle in bici semplicemente da bocca aperta, ed un vecchietto tifoso nelle campagne con una lunga barba bianca che era messo su una curva seduto a mo' di madonna!
Thanks a lot Ironman Wales.

Adriano