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Per le vie della ceramica... di Federica Caporali

Mi piace partecipare alle prime edizioni di una gara perché mi dà la sensazione di "appartenenza" e così quest'anno ho deciso di prendere parte alla seconda "Per le vie della ceramica" a Deruta, nella mia Umbria.

La gara è organizzata dalla Podistica Avis Deruta, un gruppo giovane ma con le idee ben chiare e lo spirito organizzativo nelle vene.

Deruta è la patria delle ceramiche e correre nel suo borgo è un piacere per le gambe e per gli occhi (un tantino meno per il portafoglio!).

La partenza questa volta è dalla centralissima Piazza dei Consoli. Intorno alla fontana ci sono circa 800 piedi pronti a partire, tra gara competitiva di 12 km e non competitiva di poco più di 3km.

Il primo chilometro è totalmente in discesa, quindi si parte a tutta…ma tanto si sa che poi al ritorno ci aspetta la salitona finale.

Anche io parto velocissima (almeno per i miei standard), ma sono cosciente che devo dosare bene le energie, perché la giornata è caldissima e c'è un bel venticello (ovviamente) contro che infastidisce non poco.

Dopo un paio di km di asfalto ci si immerge nel percorso verde che costeggia il Tevere e si snoda tra le campagne derutesi. Io faccio la mia gara in progressione e adocchio un paio di persone: non conosco nessuno ma una di loro mi ha battuto (di misura) l'anno scorso e quest'anno sono decisamente più in forma e meno propensa a non lottare. Infatti vedo che anche il Garmin mi dà ragione e proseguo imperterrita.

A livello mentale le strategie continuano a funzionare. E quando la testa c'è, le gambe rispondono. Lo sterrato è ben tenuto, le segnalazioni precise e i ristori con l'acqua provvidenziali. Funziona tutto.

Arrivo all'ultimo tratto e so che la mia gara si deciderà sull'ultima asperità. Negli ultimi 3 km si ripete il percorso dell'andata e, finalmente, arrivo alla salita che porta al traguardo. Qui, con somma soddisfazione, mi lascio dietro colui che l'anno scorso si beffò di me alla fine di un cross country.

Dai che è quasi finita lo sprono. Non ce la faccio risponde. Lo so bisbiglio io. E me ne vado. Taglio il traguardo in 1h02', 30esima donna su 60. E che emozione sentire chiamare il mio nome e quello dell'Atletica Casorate.

Tutto è stato curato nei minimi particolari, dalle iscrizioni al ritiro pettorali al ristoro fornito di dolci, torta al testo con prosciutto, tartine, pizza e biscotti anche per celiaci e quant'altro. Ricche anche le premiazioni con molti oggetti artistici in ceramica. Docce disponibili e ben dislocate. Il tutto per 7€.

Io la proporrei come gara sociale!

Federica