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Potrebbe andar peggio, potrebbe piovere... di A. Maltagliati

A metà settimana Antonio, preciso come sempre, manda una mail dal titolo "5 Mulini, ultima chiamata" con la lista degli iscritti e un sollecito per gli indecisi e i ritardatari, gli rispondo: "Per domenica danno acqua", la sua contro risposta è: "non potrà esser peggio di Desenzano" (2014, gara valevole come campionato regionale cross a squadre, chi c'era sa quali siano state le condizioni di quel cross!)…

…penso che possa essere vero, Desenzano fu una di quelle situazioni meteo estreme irripetibili (?!)…

…alle 6:30 suona la sveglia mi preparo ed esco di casa per andare a prendere Stefano, sento la pioggia, ma appena varcato l'uscio quello che vedo sono fiocchi di neve grandi qualche centimetro scendere copiosi e velocissimi. Azz! Raccatto l'amico e via verso San Vittore Olona, l'intento è arrivare presto per parcheggiare vicino alla zona ritrovo visto il meteo.

Le strade sono imbiancate e paciugose, e no decisamente non è quella pioggerellina che prevedeva il meteo. Antonio, Marco, il pres & Co. sono già lì temerari a montare il gazebo con tanto di moquettes. Servizio sempre impeccabile della società. Siamo una delle pochissime tende nel mezzo del campo da gara incredibilmente bianco e fangosissimo, alcuni tratti delle vere e proprio piscine.

Per gli organizzatori è una impresa sistemare la zona partenza/passaggi/arrivo. Ad un certo punto entra in opera anche una idrovora che però non può fare miracoli, il mar rosso da attraversare resta…la gara over 50 viene posticipate di 15/20 minuti. Si vede poca gente in giro, e con quei pochi che siamo ci diamo dei pazzi, ma al momento della chiama un centinaio di temerari si presentano in zona partenza e viaaaa, li guardo partire e penso che, si siamo dei pazzi, ma lo spettacolo è eccezionale.

Incito l'amico Stefano poi mi preparo perché tra non molto sarà la mia volta, appena indossate le chiodate i piedi si gelano, impossibile tenerli anche minimamente caldi, ci chiamano per la spunta, per fortuna riesco a entrare nella tenda e almeno soffro un po' meno, poi zona partenza, riscaldamento zero, i piedi sempre più gelati, attivo il Garmin e qualcuno mi chiede se mi interessa il tempo, rispondo che "no, ma se esco da qui voglio sapere quanto ci ho messo". Oggi conta solo portare a casa la pelle e poi poterlo raccontare.

All'assurdo un giudice ci chiama sulla riga bianca di partenza!!! Ah ah ah la riga bianca???!!!! Ma a va a ciapà i rat! Al colpo di pistola partiamo e sale spontaneo all'unisono un grido barbaro verso il cielo, poi dal gruppo si elevano alcuni voci che urlano: SPARTANI!!! Mi carico a manetta, urla ataviche, siamo guerrieri ecche..azz… vinciamola 'sta guerra!

Il percorso è un vero e proprio delirio di fango e pozze che sono piscine, durante il giro di lancio mi fanno malissimo i piedi, penso seriamente di ritirarmi, ma sono "spartano" e tengo botta. Pian piano il dolore passa, ma solo perché perdo completamente di sensibilità, penso a come stanno gli altri spartani ed a chi ha corso prima di me. Vado vanti e mi chiedo come fa il corpo umano a continuare nel gesto atletico pur non "sentendo" l'appoggio. Nonostante le condizioni drammatiche scopro che mi diverto e anche parecchio, comincio a recuperare posizioni, giro bene, non strafaccio e macino (battuta fantastica trattandosi della 5 Mulini J) metri e paltone con passo regolare.

Il fascino del passaggio nei Mulini superstiti è sempre lo stesso e condito dalle condizioni di questa edizione è ancora maggiore. Insomma che ultimo giro e poi traguardo. Al volo il thè e il panetun poi veloce verso l'auto sentendo le dita che si staccano per il gelo, cambiarsi è un dolore, e ci vorranno decine di minuti prima di riprendere sensibilità completa ai piedi.

Sono contentissimo, mi sono divertito, divertitissimo. Essere lì in mezzo ai miei compagni "spartani" mi ha reso orgoglioso. Voglio ringraziare l'AAC per aver logisticamente sostenuto questa gara, per noi sociale, grandissimi tutte le apette donne e uomini che oggi ci sono state/i e si sono infangate/i abbondantemente e grazie all'amico OVAT Stefano per averci creduto ed avermi accompagnato.

Inoltre voglio dire ad Antonio che, come si recita in quel famoso film, sì può sempre "andar peggio, potrebbe piovere!"

Grande Casorate!

Andrea Maltagliati