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ABBOTS WAY UN VIAGGIO LUNGO 125 KM

Un viaggio? ma un viaggio di solito non si va’ in macchina e non a piedi? ecco per me’ questa non é stata una vera e propria gara ma un vero viaggio, partiamo con calma però e incominciamo per prima cosa a dire cos’è L’ABBOTS WAY,

Si tratta di un ultra trail di 125 km e 5500 d+ che si svolge sugli appennini tosco emiliani con partenza da PONTREMOLI- MS- ed arrivo a BOBBIO-PC- , ecco questi sono i dati tecnici e già a leggere certi numeri qualcuno incomincerà a mettere in dubbio la sanità mentale di chi sta’ scrivendo- e forse non un po’ di ragione c’è - ma come si descrive una cosa del genere?

Spiegare le motivazioni che portano a fare cose del genere è molto difficile, uscita dalla routine? mettersi alla prova? passione per la corsa in montagna? ecco mettete tutto questo insieme, aggiungete tanta pazzia e avrete un piccolo aiuto,
Ma spiegare le sensazioni che si provano durante una cosa così? cose da dire ce ne sarebbero da dire davvero tante, il dormire il giorno pre-gara in palestra e svegliarsi la mattina alle 5 e fare colazione insieme agli altri pazzi-come definire i concorrenti a queste gare- e pensare continuamente se è tutto pronto, ma poi alle 7 la partenza e tutte le paure - di quelle ce sono davvero tante – vengono accantonate e si incomincia l’avventura, passano i km e le gambettine incominciano a macinare km, poi il fermarsi a metà gara a fare cambio abiti a a mangiare un bel piatto di minestrone. i ristori poi gestiti dagli alpini sono indescrivibili, in piena notte sbucare fuori dal bosco in cima alla montagna e trovarsi un bel falò e un riparo dove riposare un po’ credo sia una delle note più liete di tutte, ma le cose da descrivere sono davvero tante, correre soli in piena notte in montagna e sentire i rumori prodotti dai cinghiali poi è una cosa molto strana e se vogliamo anche inquietante, ma anche questo fa’ parte del gioco, per non parlare dell’arrivo avvenuto dopo 23 ore di gara, alla fine di tutto posso dire di essermi goduto alla grande questa avventura e di portare dentro di me un ricordo più che positivo del mio primo ultratrail.

Ecco io in qualche modo ho cercato di spiegare una gara durissima ma davvero bellissima e per concludere cosa dire? Ragazzi provate e buttatevi in queste pazzie, ne vale davvero la pena, perché o che siate top runner o mezzi tapascioni-come mè- che corriate una tappa del piede d’oro, che corriate una IVV sotto casa, che corriate in pista, che corriate in montagna in mezzo ai cinghiali, insomma dovunque corriate e a qualunque livello siate quando indossate i colori giallo neri della nostra amata società siatene orgogliosi come lo sono sempre io FORZA CASORATE

ROBERTINO MURARO