CRONACHE
CLASSIFICHE
CALENDARI
ATTIVITA'
SCRIVICI
LINK UTILI
Home Page

06/01/2010 - SAN GIORGIO SU LEGNANO - MI

53° CROSS INTERNAZIONALE DEL CAMPACCIO

LA GRANDE FESTA DEI MASTER

Nella mattinata di Mercoledì 6 Gennaio 2010 a San Giorgio su Legnano (Mi), si è svolta la 53^ edizione del Cross Internazionale del Campaccio, equiparabile alla Milano-Sanremo ciclistica del circuito campestre.

Ad aprire la giornata di gare ci hanno pensato i master: infatti alle 9,30 ben 204 atleti tra gli over35 e gli under55 hanno calpestato i gloriosi campi che hanno fatto la storia di questa campestre lombarda.

Il fondo si presenta sempre un po' irregolare ma veloce e scorrevole, con la gelata notturna che ha solidificato quel poco fango che c'era...

Tre i giri che devono affrontare i master, per un totale di km. 6,170 (così rileva il mio GPS alla fine della gara). Tanta la qualità in campo, visto che oggi ci sono i migliori esponenti lombardi provenienti da tutta la regione.

La gara viene vinta dal valtellinese Graziano Zugnoni, portacolori della Melavi' Ponte, atleta da un passato interessante negli assoluti (nel 2009 ha corso i 5mila metri in 14.40) e che oggi si presenta sulla ribalta master dimostrando di essere di un altro pianeta. Infatti s'impone in 19.45 alla media di 3'04", distanziando di una trentina di secondi il vincitore 2009 Marco Brambilla (20.16), nostro orgoglio varesino in campo nazionale.

A seguire terza piazza per Abramo Gazzaniga (Atl. Marathon Almenoo, 20.39) che precede il compagno di squadra Claudio Manzoni (20.46). Tra gli altri varesini da segnalare il 13° posto di Andrea Basoli (Valbossa, 21.23), che precede l'amico Andrea Langè (US San Vittore, 21.25) e Alessandro Bosoni (ARC Busto, 21.26); a seguire 18° Paolo Bassetto (7 Laghi Runners, 21.30), 20° Alessandro Volonte' (Osa Saronno, 21.36), 21° il primo dei gialloneri Cristiano Marchesin (21.39) che precede i compagni di squadra Fabio Marcatini (41° in 22.19), Mario Panariello (51° in 22.47), Marco Bianchi (57° in 22.58) e Antonio Panariello (61° in 22.59).

A seguire la prova master femminile a cui viene abbinata quella degli over55 maschili, per un totale di 74 atleti al via che dovranno percorrere 2 giri per km. 4,080.

Qui ci pensa l'amico Edoardo Romani a riportare il varesotto sul gradino più alto del podio.

Infatti il portacolori dei Runners Valbossa s'impone in 15.05, allungando nella parte finale sui rivali Giuseppe Macchi (Maratoneti Cassano, 15.12) ed Eligio Melesi (Atl. Lecco, 15.16), con quarto posto per Silverio Cova dell'Atletica San Marco in 15.20.

La gara femminile, invece, verte sul monologo della portacolori della Cernuschese Nicola Mabbot, che sin dalle prime battute guadagna un centinaio di metri sulle immediate inseguitrici. La Mabbot concluderà la sua fatica in 15.39, con piazza d'onore per la nostra Silvia Murgia (16.05) che riesce ad allungare nelle battute conclusive sulle rivali Francesca Coscia (Atl. Marathon Almenno, 16.09), Michela Trotti (CSI Morbegno, 16.10), Cinzia Zugnoni (CSI Morbegno, 16.12) e Lorena Strozzi (Casorate, 16.13). Brava anche la nostra Janine Jackson che conclude la sua fatica in 18.07 (vedi QUI il suo commento).

A seguire la gara top femminile, a cui viene abbinata la gara delle atlete TF amatori, per 47 atlete al via che percorrono 3 giri.

Dopo un avvio prorompente della Britannica Stephanie Twell, è la portacolori della Cover-Mapei Aniko Kalovics a farla da padrona, trovando l'allungo vincente nell'ultima tornata.

Così l'ungherese torna Regina del Campaccio in 20.17 precedendo le azzurre da applausi Elena Romagnolo (20.25) e Francesca Dal Ri (20.27). A seguire la Twell (20.37), quinta Irina Sergeeva (20.42) e sesta Valentina Belotti (Runner Team 99, 20.48).

Infine alle 11.45 la gara top, con al via 54 atleti (per metà amatori) che dovranno affrontare i consueti 5 giri del tracciato per un totale di dieci km.

Al via come sempre una starting list di caratura mondiale, con i quattro atleti africani che subito fanno gara a se'...

In effetti, giro dopo giro scavano un divario incolmabile che ammazza la gara, con i soli Lebid ed Andrea Lalli a rincorrerli senza grandi velleità agonistiche.

Così diventa l'etiope Abrheam Feleke Cherkos il dominatore del 53° Cross del Campaccio in 28.52, battendo in volata il favorito della vigilia, il keniano Eliud Chipchoge (28.53) con terza piazza per Moses Masai (Ken, 28.56). A seguire quarto Titus Kipjumba Mbishei (28.57), quinto Zar Lebid (29.30), sesto Josphat Bett (ken, 29.42), settimo Andrea Lalli (29.50), ottavo Vasyl Matviychuk (Cover, 30.01), nono Atalay Tegegne (Eti, 30.07) e decimo Collins Kosgei (Ken, 30.13); a seguire 12° Stefano la Rosa (30.18), 13° De Nard (30.24), 14° Buttazzo (31.01).

Si conclude così questo 53° Cross del Campaccio, una manifestazione pur sempre leggendaria ma che negli ultimi anni stà perdendo interesse soprattutto in fatto di pubblico. Ricordo ad esempio i Campacci di dieci anni fa, o l'edizione europea del 2006, con tanta gente a gremire i campi e le strade attigue, mentre oggi solo gli atleti master che prima avevano gareggiato erano rimasti a vedere le gare top.

Questa è la desolante fotografia dell'atletica italiana attuale: pochi praticanti in ambito assoluto con qualche spunto interessante ma che non fa la differenza, al contrario invece del mondo master che anno dopo anno cresce sempre più in quantità e qualità. Ad ogni modo se da una parte è bello vedere tanti nuovi appassionati con i capelli bianchi avvicinarsi a queste ribalte internazionali, dall'altra parte spiace constatare che una manifestazione del genere perda via via interesse da parte del pubblico.

Come fare per rilanciare la manifestazione e l'interesse per l'atletica italiana in generale? Certamente non sono io ad avere la soluzione in tasca, ma discutendo negli anni con gente che come me, da quasi vent'anni, segue le vicissitudini dell'ambiente, ne scaturisce un'opinione, che giusta o sbagliata che sia, è quella che la maggior parte di noi ha nella testa: innanzitutto bisogna partire da chi ci ha portato in questo stallo, sfoltendo la dirigenza ultrasettantenne che ripropone sempre le stesse cose nella stessa maniera, dai tavoli dei comitati provinciali a quelli di Roma, cercando di lasciare spazio a nuove forze che sicuramente possono portare più creatività ed iniziative al movimento. Invece di sperperare svariati milioni di euro per il Golden Gala di Roma, perchè non si utilizzano quelle risorse per una campagna pubblicitaria martellante di coinvolgimento dell'atletica? (era carino il motto: Vieni a fare atletica e non farai mai panchina).

Chi sapeva che il 6 Gennaio c'era il Campaccio? Sicuramente gli "addetti ai lavori", non di certo la gente comune (tranne quella che vive attorno ai campi della località sangiorgese). Perchè non tappezzare paesi e centri commerciali di poster che richiamano la manifestazione? Costa soldi, soldi... pero' per darli ai quattro keniani là davanti ce n'erano eccome...

E poi un piano serio di coinvolgimento delle scuole, perchè è da li che deve partire l'atletica. Mi spiegate perchè in Gran Bretagna è fatto d'obbligo nell'ora di ginnastica portare i ragazzi a correre e fare cross, mentre qui in Italia quell'ora non si fa più (o si gioca a calcio) o comunque è ricca di esoneri?

Nel frattempo non resta che darci appuntamento al Cross dei Cinque Mulini di San Vittore Olona (Domenica 31 Gennaio) per un altro Cross Internazionale all'insegna dei master, o prima ancora alle campestri di Crosio della Valle (9/01), Arona (16/01), Paderno Dugnano (17/01) e Cittiglio (24/01) per divertirci ancora tanto insieme all'insegna del cross, della fatica, e della nostra meravigliosa passione.

Antonio Puricelli