Sicuramente
abbiamo scoperto che il Galles o almeno il Pembrokeshire
non ha un metro di piano, unica eccezione sono
le enormi spiagge che caratterizzano la zona,
il resto sono colline tagliate da strade con
un saliscendi senza fine ed asfalti non certo
lisci.
E'
stata una trasferta oserei dire organizzata
alla perfezione ed anche meno costosa di quanto
avevo messo in preventivo grazie alla gentilezza
del gestore del nostro albergo-pub ed alle conoscenze
di Roger.
Grandi
atleti in trasferta, grandi supporter, gente
determinata.
Sono
state tutte belle le mie trasferte per questa
gara che ormai e' entrata nel mio DNA, diverse
le composizioni dei gruppi e quindi molto diverse
le sensazioni provate.
Comunque il comune denominatore e' sempre il
fatto di affrontare una distanza che spaventa
ed e' sempre un' incognita perche' molti fattori
possono cambiare durante le ore di gara.
E
questo fattore naturalmente viene esaltato quando
con me ci sono dei rookie, se poi ne abbiamo
uno come Mirko "Honda" Morandi il
tutto e' portato all'ennesima potenza. I dubbi,
la tensione, le domande, insomma tutte quelle
cose che la prima volta sono ingigantite dal
pensiero di essere davanti ad un dragone da
domare. Questo naturalmente vale anche per Daniela,
Claudio e Gianluca.
Tutti
consapevoli di esser preparati con diligenza,
e qui sta la forza del gruppo, ma anche del
fatto di essere ad una prima volta.
Io che dimostro abbastanza tranquillita' (ma
e' poco vero) cerco di tranquillizzare Mirko.
La
prima cosa da fare e' assolutamente andare a
fare la registration perche' cosi' arrivera'
il suo agognato zainetto con la M col Pallino,
perche' dovete sapere che il sottoscritto in
questi mesi gli ha fatto passare sotto il naso
talmente tanta roba pallinata che ormai si sentiva
un emarginato!! Rido al solo pensiero.
Come
succede sempre ci avventiamo sugli stand del
merchandising ufficiale e la carta di credito
lavora abbastanza bene tanto per far girare
l'economia.
Poi
si prova la bici rimontata dopo il viaggio aereo
(cosa nuova anche per me e quindi altra incognita
da tenere presente) e si capisce subito che
la pianura (anche in gaelico) non esiste.
La
corsa l'han provata le nostre tifose e conferma
quanto sopra.
Cosa mancava? Il bagnetto che tanto mi spaventava
da quando avevo visto il filmato dello scorso
anno con onde alte che respingevano gli atleti
sulla spiaggia (come risaputo le condizioni
di acqua che io prediligo!!)
Allora
cosa c'e' di meglio se non provare l'acqua in
orario gara e quindi alle 7 di sabato mattina?
Perfetto,
arriviamo con il sole che sta sorgendo su North
Beach mute chiuse e via.
Stica!
Fredda,
benediciamo le nostre cuffie in neoprene (che
tanto Nuvolari ci fanno) e facciamo un giretto.
Quando usciamo il vento contribuisce a farci
sentire il freschino ma sappiamo che dopo l'uscita
ci aspetta piu' di 1 km in salita per arrivare
alla zona cambio e quindi il freddo non si sentira'
molto. Comunque il tremore di Roger ci fa anche
capire che non sara' semplice.
In compenso acque quasi ferme per cosi' dire.
Insomma
tra birre e cibo arriviamo al giorno fatidico.
Sveglia per noi, che dobbiamo coprire i 7,5
km che ci separano da north beach, alle 4:20
abbastanza in linea con le altre esperienze,
frugale colazione con pre-gara di ogni genere
ed una misteriosa bustina di Mirko che non ci
fa capire cosa sia!
Alle
5 si parte ed alle 5:45 siamo in zona cambio
gia' molto affollata! I soliti riti: scopri
la bike, gonfia le gomme, metti le borracce,
metti il cibo ovunque, ed indossa la muta. Consegna
la street bag e Wc per sicurezza. Sono tranquillo,
molto bene.
Novita', tutti in corteo insieme (tanti pinguini
con la muta e Maurizio che indossa anche il
piumino di marina ed i guanti di Lucia) a coprire
il km ed oltre fino alla discesa in asfalto
sulla spiaggia. Mirko inizia lo show, come ci
aveva annunciato, e piange ed in effetti lo
capisco perche' la partenza dell'Ironman e'
una cosa da provare ed al solo pensiero mi vien
la pelle d'oca. Se poi pensate che viene suonato
l'inno un minuto prima dello start ed avete
tutto il pubblico sopra che applaude ed il sole
sta per sorgere davanti a voi, non e' poi cosi'
difficile che ci scappi una lacrimuccia!
Lo
start non si sente molto, ma si parte e la tonnara
e' notevole nonostante il numero inferiore di
partecipanti rispetto alle mie precedenti esperienze;
riesco a nuotare benino dopo 5 minuti trovando
lo spazietto giusto. Botte si ma abbastanza
delicate, piu' che altro sono spinte decise.
Primo
giro, guardo l'orologio e "tanta roba Caru'
" mi dico! Good job o Well Done (come sentiro'
centinaia di volte durante la maratona), secondo
giro piu' libero da nuotatori ed uscendo mi
dico vai Adri, sorrido per Paola che fotografa
o filma sulle rampe in salita e becco Massimo
(se sono uscito con lui il nuoto e' very good
mi dico).
Zona
cambio, bici e via. Prima sorpresa Roger che
mi passa al 13 km!! Mi dice che il nuoto e'
stato un disastro e lo vedo sparire all'orizzonte.
Vento, salite, discese, non manca nulla qui
(anzi una cosa: la pioggia ma zitti!!). Il panorama
e' mozzafiato con tutto quel verde, le colline,
pecore e mucche, e le casette sparse qua e la'.
Una delle cose piu' belle e ' vedere come la
gente del posto anche nei posti piu' sperduti
si sia portata fuori divani, sedie, gazebo per
chi aveva organizzato anche il pranzo all'aperto
ed al nostro passaggio faceva piu' casino possibile.
Naturalmente nei paesini era un gran tifare.
Ad
un certo punto vicino ad Angle si apre un panorama
mozzafiato, arriviamo da una stradetta che ci
porta diritti sull'oceano! Semplicemente spettacolare
e poi pieghiamo a destra in mezzo alle dune
di sabbia che ci proteggono dal vento. Le strade
non sono larghe e l'asfalto non bello in discesa
consiglia di non lasciarsi andare troppo quindi
massima velocita' 65 orari. Comunque e' pazzesco
come e' un continuo alternarsi di andature dai
15 ai 50 all'ora, e non ho mai cambiato cosi'
tante volte!
Matteo
(Annovazzi, amico e grande campione) mi aveva
parlato di salite durette ma non le avevamo
ancora incontrate ed alla fine del primo giro
lungo mancava una 15ina di km ed ecco dopo essere
arrivati ancora sull'oceano una rampa che poi
Maurizio dira' essere al 19% e poi ancora salita
a Summer Hill (15% ?) ma qui e' in citta e c'e'
un casino bestiale, ed ancora delle rampe. Tra
me e me pensavo : poi devo ripassarci, nooooooooooooooooooooooo!
Ed
ecco la discesa verso Tenby per il giro di boa,
sento le voci delle nostre tifose ma non posso
guardare, ed inizia il secondo giro e piove
e ci sono 14 gradi ed il vento. Vabbhe' penso
alle salite che ci saranno da rifare e spero
arrivino veloci ma la strada e' lunga, e penso
anche agli altri compagni di avventura. Insomma
penso a tante cose e a tante persone vicine
e lontane. E poi arriva la salita, corta ma
devastante, alla fine della prima mi ero detto
ah li' scendo dalla bici ma poi con un crampetto
pronto a mostrare i denti la faccio ed anche
meglio del primo giro. Ok Adri sei fuori!.
Ma per non farsi mancare nulla mentre scendo
verso Tenby vedo con mio grande disappunto che
si corre su quella strada IN SALITA! Vedo Roger
e non riesco ad urlare il suo nome, poi vedo
Mirko cattivissimo con visiera e bello in spinta
e riesco a farmi sentire (voce azzerata dal
freddo). Zona cambio, me la prendo con calma
perche' ho freddo, ho due opzioni : pantaloncino
running come piace a me oppure ciclista da duathlon,
scelgo il ciclista perche temo il freddo e mantengo
i manicotti anche se bagnati. Visiera Iron nuova
e si parte.
Le
gambe girano bene, incrocio subito Maurizio
bello presente e via inizia la salita di circa
2,5 km, supero e pochi mi superano. Mi fermo
ad ogni ristoro per bere soprattutto coca come
al solito in queste gare. Incrocio Paolo, vedo
bene anche lui. Un pezzo in discesa poi si sale
dove ci sono le corsie dove ti infilano gli
agognati nastri colorati che segnano il numero
di giri fatti, passatempo durante la corsa perche'
conti quelli degli altri , l'ultimo sara' rosa
bene. Scendiamo in citta' dove c'e' un tifo
degno degli ironman tedeschi, e poi il nostro
tifo personale che esagera sempre facendosi
sentire in modo massiccio! I ragazzini che ti
danno il 5 e via cosi'. Guardo il bivio dove
c'e'la scritta Finisher (all'ultimo giro si
dovra' andare a sinistra) e lo memorizzo!
Incrocio
Riccardo un po' in crisi e fisso l'obbiettivo
: raggiungerlo! Poi incrocio gli altri con un
Claudio bello visto, Daniela che si era ripromessa
di beccare Claudio a piedi ed il "campione
del Mondo" Gianluca.
Non
incrocio Massimo e penso che forse la bici e'
dura per Lui, poi scopriro' che si e' ritirato
alla fine del primo giro in bici, non era giornata!
Peccato.
Terzo
e quarto giro con soste un po' piu' lunghe in
salita e poi ecco l'ultima svolta: sono contento,
sto bene, la gara e' stata durissima ma qualcuno
mi ha dato la forza per portarla a casa bene.
Mi preparo e mi concentro sul cosa fare sul
tappeto rosso, guardo l'orologio e mannaggia
vedo che faro' 12h nette e qualche secondo vabbhe'
va bene cosi', eccolo li' l'agognato tappeto
(guardo si finisce un Ironman e' la cosa piu'
bella del mondo) e' rosso, c'e' un casino assordante:
ed ancora una volta sento da uno degli speaker:
Caru' Adriano You Are an IRONMAN allora alzo
le braccia e le tengo su il piu' possibile (non
devo stoppare l'orologio!!). 12h00'34"
. E non sono devastato!
Medaglia
e vado a cercare la sacca per cambiarmi, maglietta
di finisher bella, incrocio Roger che mi aiuta
un pochetto, ce la raccontiamo. Well Done.
E'
troppo bello finire una gara cosi' dura ed avere
la lucidita' per raccontartela, siamo sereni
e soddisfatti. Torniamo sul traguardo per vedere
e sentire il casino e poi arriva Riccardo e
poi arrivano mano nella mano Daniela e Claudio
con un bellissimo e raro arrivo di coppia. Grandi.
Non
abbiamo le forze per aspettare anche Gianluca
che arrivera' circa due ore dopo ma so che fara'
un po' di cinema all'arrivo e le foto lo dimostreranno.
Arrivo
in camera e saluto i gia' arrivati e Mirko e'
raggiante, mi mostra pure la maglia e chi lo
tiene piu'!! Ci scambiamo le emozioni ed i commenti
soprattutto uno: Dura!
Ancora una volta le emozioni sono state tante,
mi hanno travolto, mi hanno portato su quel
tappeto rosso attraverso l'onda sonora dell'inno
Gallese, le onde dell'oceano, il fischiare del
vento, gli applausi, l'incitamento dei compagni,
l'urlare degli amici, il rumore delle scarpe
e quella sana pazzia che continua a farmi amare
questa disciplina che tanta roba e'!
Penso
a chi mi ha aiutato durante questi mesi: Vale
negli allenamenti a piedi per preparare la maratona
di Londra, senza di Lei non avrei fatto tutti
i km che ho fatto; i ragazzi e le ragazze in
bici; ed ancora loro negli allenamenti in piscina
ed al lago.
Un grazie a tutti coloro che ci hanno seguito
in diretta, erano piu' dentro la gara di noi;
si vedevano i nostri rallentamenti dovuti alle
salite.
Ed
un grazie a tutti i miei compagni di viaggio
che hanno reso questa trasferta una cosa da
ricordare con piacere.
Due
immagini su tutte rimarranno a ricordo di questo
Ironman Wales: la vista dell'oceano quando siamo
arrivati ad Angle in bici semplicemente da bocca
aperta, ed un vecchietto tifoso nelle campagne
con una lunga barba bianca che era messo su
una curva seduto a mo' di madonna!
Thanks a lot Ironman Wales.
Adriano