Mi
piace partecipare alle prime edizioni di una
gara perché mi dà la sensazione
di "appartenenza" e così quest'anno
ho deciso di prendere parte alla seconda "Per
le vie della ceramica" a Deruta,
nella mia Umbria.
La
gara è organizzata dalla Podistica Avis
Deruta, un gruppo giovane ma con le idee ben
chiare e lo spirito organizzativo nelle vene.
Deruta
è la patria delle ceramiche e correre
nel suo borgo è un piacere per le gambe
e per gli occhi (un tantino meno per il portafoglio!).
La
partenza questa volta è dalla centralissima
Piazza dei Consoli. Intorno alla fontana ci
sono circa 800 piedi pronti a partire, tra gara
competitiva di 12 km e non competitiva di poco
più di 3km.
Il
primo chilometro è totalmente in discesa,
quindi si parte a tutta
ma tanto si sa
che poi al ritorno ci aspetta la salitona finale.
Anche
io parto velocissima (almeno per i miei standard),
ma sono cosciente che devo dosare bene le energie,
perché la giornata è caldissima
e c'è un bel venticello (ovviamente)
contro che infastidisce non poco.
Dopo
un paio di km di asfalto ci si immerge nel percorso
verde che costeggia il Tevere e si snoda tra
le campagne derutesi. Io faccio la mia gara
in progressione e adocchio un paio di persone:
non conosco nessuno ma una di loro mi ha battuto
(di misura) l'anno scorso e quest'anno sono
decisamente più in forma e meno propensa
a non lottare. Infatti vedo che anche il Garmin
mi dà ragione e proseguo imperterrita.
A
livello mentale le strategie continuano a funzionare.
E quando la testa c'è, le gambe rispondono.
Lo sterrato è ben tenuto, le segnalazioni
precise e i ristori con l'acqua provvidenziali.
Funziona tutto.
Arrivo
all'ultimo tratto e so che la mia gara si deciderà
sull'ultima asperità. Negli ultimi 3
km si ripete il percorso dell'andata e, finalmente,
arrivo alla salita che porta al traguardo. Qui,
con somma soddisfazione, mi lascio dietro colui
che l'anno scorso si beffò di me alla
fine di un cross country.
Dai
che è quasi finita lo sprono. Non ce
la faccio risponde. Lo so bisbiglio io. E me
ne vado. Taglio il traguardo in 1h02', 30esima
donna su 60. E che emozione sentire chiamare
il mio nome e quello dell'Atletica Casorate.
Tutto
è stato curato nei minimi particolari,
dalle iscrizioni al ritiro pettorali al ristoro
fornito di dolci, torta al testo con prosciutto,
tartine, pizza e biscotti anche per celiaci
e quant'altro. Ricche anche le premiazioni con
molti oggetti artistici in ceramica. Docce disponibili
e ben dislocate. Il tutto per 7€.
Io
la proporrei come gara sociale!
Federica