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SIVIGLIA; QUESTA VOLTA HA VINTO IL TORO!

Siviglia è una delle città spagnole ove è ancora in auge e molto sentita la tradizione della corrida, con un programma annuale di circa 25 "sfide" da dopo Pasqua fino ad ottobre, in una delle più antiche (1713) Plazas de toros di Spagna. Scontato quindi paragonare la mia maratona ad una corrida.

Le prime fasi della sfida (la Corrida si divide in 3 fasi specifiche ognuna con un suo scopo e rituale preciso) le ha vinte sicuramente il torero: fino al 30° ero perfettamente "in tabella" per il mio obiettivo di stare sotto le 4 ore. Al momento della stoccata finale è arrivata però l'incornata fatale, sotto forma di un calo fisco totale ed inaspettato. Quando arriva "il muro", lo sapete meglio di me, non c'è niente da fare. Sofferenza e delusione mi hanno accompagnato proprio nel tratto più bello della corsa. In pieno centro, passando da Plaza de Espana e poi a fianco della Cattedrale, tra due ali di folla vicinissima (avete presente il tifo nelle tappe di montagna del Giro o del Tour?), cosa che in una maratona non mi era mai capitata. E poi l'ingresso nello stadio Olimpico: in quei 300 metri dimentichi tutto, cerchi di correre e sorridi nonostante tutto!

Ho chiuso con il mio terzo tempo, 4h3'44", con il rammarico per una corsa ben preparata (grazie Antonio!!!) che non è andata come doveva. Pazienza!

E' stata tra l'altro un'edizione di rilievo: record della gara (2.08'14"), valida per il Titolo Nazionale spagnolo e per le qualificazione alle Olimpiadi (classificati 2 uomini e due donne), sold out a 13.000 iscritti tre settimane prima.
E' andata. Che dire: il trio BOCEGA ha portato e onorato i colori gialloneri anche in terra di Spagna!

Se contiamo che il Bossi da novembre in poi accusava problemi al ginocchio (ma io l'avevo definito subito un "falso invalido"; infatti: 3h47' e rotti), il Certo era afflitto da problemi muscolari di incerta origine (forse la vecchiaia?) che neanche i luminari raccomandati dal Presidente hanno saputo risolvere, sembrava votato al ritiro ma, come direbbe Antonio, "mai domo" è arrivato sano e salvo al traguardo. Di me ho già detto. Siviglia è una bella maratona: Tato si è lamentato dei lunghi viali ma, a parte forse Roma e Londra, anche nelle città più belle ricavare 42 chilometri nel centro storico non è proprio facile. A me è piaciuta parecchio, molta gente, tanto tifo e partecipazione, passaggi veramente spettacolari e l'arrivo fantastico. Anche molto bene organizzata: ristori molto frequenti e ben dislocati così da evitare la ressa; acqua a volontà (e meno male: abbiamo corso da meta' in poi con circa 21°/22° e molto sole); arrivo ben coordinato e ristoro "facile" nel tunnel dello stadio, rapido e senza ingorghi).

La caduta (piuttosto grave) dell'organizzazione l'abbiamo subìta dopo gli abbracci, i commenti, il cambio di indumenti. Immaginatevi 13.000 "pirla" (+ accompagnatori) praticamente isolati a quattro/cinque chilometri dalla Città, con le strade bloccate, senza bus e senza taxi! Un delirio! Non sapevamo cosa fare, abbiamo incominciato, come tutti, a camminare (e ci mancava!), allontanandoci in una qualche direzione. Scene da far west con l'assalto ai pochissimi taxi liberi che ogni tanto circolavano. Zero indicazioni da volontari e polizia. Insomma a due ore dall'arrivo eravamo ancora in zona stadio, barcollando come zombie a caccia di esseri umani da spolpare!! Assurdo! Ci ha salvati un taxi che siamo riusciti a prendere in una zona dove ormai eravamo rimasti in pochi sopravvissuti! Va beh…! Alla fine, dopo esserci ricongiunti con mogli e amici, ci siamo consolati con una merenda a base di jamon e anche questo strano disguido ce lo siamo dimenticato. E ora si guarda avanti: al Giro e poi chissà! Buona corsa!

Luigi Galluppi