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TRE
SVALVOLATI PER TRE CAMPANILI
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Decima
edizione della Tre Campanili Half Marathon.
Il logo cita "Dura, bella, affascinante
struggente".
Ed effettivamente delle mezze maratone "classiche"
la Tre Campanili ha ben poco: un misto tra corsa
su strada (in salita), corsa in montagna e trail.
C'è tutto in questi 21Km e rotti, compreso
il bellissimo paesaggio della Valle Sabbia e
il calore della gente che la popola.
Dopo la scoperta per caso e la prima partecipazione
dell'anno scorso, coi ricordi della fatica patita
in salita, del caldo dei primi di luglio, la
paura per i tratti in discesa, chi poteva riprendere
parte a questa competizione? Ovvio, Tre Svalvolati.
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La
delegazione dell'Atletica Casorate ieri era
così composta: Roberto
"Robertino" Muraro, Sandro
"Sandrino" Ferrazzo, Giuseppe "Beppe"
Digesto. C'era anche Marco
"MacinaKm" Isabella, giunto
in loco il giorno prima e con cui siamo riusciti
ad incrociarci in griglia di partenza e al ristoro
dell'arrivo. Oltre che al grandissimo fotografo
Arturo "me le fotografo tutte (le
gare!)" Barbieri (QUI
le sue foto). Ma s'era in
più di mille ai nastri di partenza e
si faceva davvero fatica ad intercettare gli
amici. Ma andiamo con ordine.
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Ritrovo
e partenza da Gallarate, al mattino presto,
per arrivare con calma, parcheggiare e svolgere
quella che è la burocrazia del podista.
Il viaggio scorre via tranquillo, tra chiacchiere
tra amici, sfoghi di lavoro, uscite consigliata
per il Floating Piers e una pausa caffè.
Giunti a Vestone in perfetto orario riusciamo
a parcheggiare in posizione strategica, vicinissimi
al villaggio atleti e, soprattutto, alla piscina
naturale offerta da Vestone (il fiume Chiese).
Passiamo al ritiro pettorali e poi al ritiro
pacco gara e lì il primo incontro della
giornata: Re Giorgio Calcaterra. Come tutti
noi era a ritirare il suo pacco gara, a scegliere
la taglia della sua maglietta
e che vuoi
fare? Non vuoi bloccarlo per chiedergli un autografo?
Panico: non si trova una penna! Alla fine salta
fuori e lui, tranquillamente, inizia ad autografare
i nostri pettorali e poi tutti quelli degli
altri che lo riconoscono. Nessun segno di impazienza,
solo gentilezza e cordialità. Due chiacchiere
con chiunque. Giorgio Calcaterra è un
Re. Giorgio è uno di noi (ma che va,
certo, infinitamente più forte di noi)
Concluse le operazioni di rito ci fermiamo a
un barettino per un ultimo caffè. Ce
la prendiamo comoda e quando lasciamo il tavolino
dopo una ventina di minuti, il povero Giorgio
è ancora lì bloccato a firmar
autografi.
Si ritorna all'auto per la "vestizione".
Prima operazione è appuntare i pettorali
(quelli preziosi, autografati!) sulle canotte
del Casorate. Poi scarpe, crema contro irritazioni,
gel per la gara. Siamo pronti, ma è ancora
presto. Partiamo alla ricerca di Arturo per
la consueta foto di rito e dell'amico Marco.
Subito individuiamo il nostro fotografo di fiducia.
Si scambia due chiacchiere. Purtroppo Calcaterra
è bloccato allo stand a firmare ancora
autografi
niente foto con lui.
Inizia il riscaldamento ricalcando il primo
tratto del percorso: la salita su asfalto che
costeggia il fiume e si arrampica nervosa nella
valle. Non andiamo troppo su. Ritorniamo in
zona partenza e ci apprestiamo ad entrare in
griglia. Tanta gente (iscritti più di
mille, al traguardo ben 870 podisti), si sta
un po' stretti in griglia. Finalmente vediamo
Marco ma è impossibile avvicinarci a
lui. Siamo quasi alla partenza e non ci si riesce
a muovere in griglia. L'adrenalina sale.
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No,
non è una mezza da tempo, ognuno di noi
l'affronta con i suoi obiettivi. Tutti e tre
vogliamo fare un buon allenamento: Roberto ha
una tabella da rispettare in vista della 100Km
di Asolo; Sandro la vuole correre a passo libero,
senza stare a guardare il tempo; Giuseppe che
viene da una settimana pesante, vorrebbe bissare
il tempo dell'anno scorso e ritrovare un po'
di fiducia nei suoi mezzi.
E puntuale arriva lo sparo e si parte!
Il percorso è quello classico. I primi
6Km sono su asfalto, curve in salita che costeggiano
la montagna. Il fiume sulla destra. Verde ovunque.
Strada completamente chiusa al traffico, e le
persone che incroci tutte pronte ad applaudire
e incitare. Questa parte si corre bene, importante
è dosare le energie e non lasciarsi trascinare
dall'entusiasmo. La Tre Campanili, quella dura
e struggente, non ha ancora avuto inizio.
I tre del Casorate partono calmi, lasciando
sfilare diverse persone nel primo Km tortuoso
in paese. Poi, quando la pendenza inizia a farsi
seria, piano piano recupera posizioni, sempre
senza forzare troppo il passo e incitato dal
grande Arturo che segue cavalcioni su scooter
e con la sua fedele reflex questa primissima
parte di gara, sino a che la strada lo consentirà.
Passa
il sesto chilometro, curva a sinistra, primo
ristoro, altra curva a gomito e bam! Eccole
le salite: mulattiere, sentieri, campi: alcuni
tratti, per noi, impossibili da correre, altri
che lo si può fare a fatica. Il tutto
dosato sapientemente: sarà l'esperienza
dell'anno scorso, ma nessun tratto sembra "infinito".
E poi l'insegnamento del trail dell'Orna aiuta:
camminare nelle salite più dure non è
vergognoso, anzi, a volte si riesce ad andare
più forte di chi corre e il cuore "pompa"
sempre e comunque a manetta.
E così, tra continui cambi di "fondo",
sempre immersi nella natura e avvolti da un
tifo degno delle maratone più partecipate,
ci si arrampica per circa 14Km. Ristori e spugnaggi
ricchi e frequenti, ovunque il paesaggio lo
consenta ce n'è uno.
Inizia quindi il tratto prevalentemente in discesa.
Anche questo, rispetto lo scorso anno, pare
abbia un inizio e una fine: fa sempre paura,
ma un po' meno. E anche qui si incrociano persone
e bambini pronti a tifare, ristorare, incitare.
I paesi si fermano
paesi di poche anime,
ma che sono tutte nelle piazzette a vedere gli
"eroi" che sfrecciano in discesa.
Ognuno di noi si sente eroe!. E c'è sempre
qualcuno che mette a disposizione la propria
fontana nebulizzando dell'acqua per chi ne ha
bisogno (io le ho passate tutte, come Pac-Man
con i fantasmini o Mario Bros coi funghetti,
ogni volta che c'era un nebulizzatore facevo
le deviazioni più strambe per poterne
usufruire: punteggio pieno!).
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Nel
primo tratto, quello in salita, sono io a portare
avanti i colori dell'Atletica Casorate.
Vengo poi ripreso in discesa, negli ultimi due
Km, da Sandro che mi stacca e prende un vantaggio
di un paio di centinaia di metri. Altri podisti
mi passano: le discese le soffro un po' di meno,
ma mi fan sempre paura
Arriva poi l'ultimo Km, o meglio, gli ultimi
500m: si ritorna in paese, aumenta il tifo.
Due bambini "chiamano" il cinque.
È la carica giusta. Partendo con una
media di 3'13"/Km, riesco a riprendere
tutti quelli che mi avevano passato e, una volta
affiancato Sandro, scambiandoci un gesto con
la mano, decidiamo di tagliare il traguardo
insieme, sollevandoci il braccio a vicenda.
È una vittoria, piccola, ma per noi sempre
una vittoria.
Arrivano poi Roberto che rispetta a meraviglia
il suo piano (da notare che correva senza GPS
che l'aveva abbandonato alla partenza e quindi
ha corso tutti i 21 e rotti Km a sensazione)
e Marco.
E tutti siamo d'accordo su una cosa: gara bellissima,
da ripetere.
E dove finisce la nostra avventura? Alle docce?
Niente affatto! Fiume Chiese, e tutti e tre
immersi nell'acqua ristoratrice (non alleghiamo
foto per senso della decenza).
Che aggiungere: quest'anno siamo stati in Tre
(più Uno) Svalvolati del Casorate, l'anno
prossimo potremmo esserne qualcuno in più!
Risultati
Vince Paul Kariuki Mwangi in 1h21'37",
secondo Robert Panin Surum e terzo l'italiano
Francesco Puppi. Calcaterra 7° assoluto
e primo della sua categoria.
Tra le donne affermazione di Ivana Iozza in
1h39'11" che precede nell'ordine Gloria
Giudici e Nikolina Sustic.
Per
il Casorate Giuseppe
(1h51'37") è 54° assoluto, 49°
maschile e 13° di categoria, Sandro
(1h51'34") 55° assoluto, 50° maschile
e 14° di categoria, Roberto
(2h03'14") 174° assoluto,
160° maschile e 44° di categoria mentre
Marco (2h06'45")
è 208° assoluto, 191° maschile
e 55° di categoria.
Robertino, Sandrino, Beppe
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Tanti
complimenti giungano anche ai sei "piemontesi"
del Casorate che sempre Domenica 3 Luglio hanno
corso il La Thuile Trail
di 25km con 1800m D+ percorso bellissimo
e durissimo con la grinta che da sempre li contraddistingue.
In
particolare Kikko Mazzoni
ha concluso al sesto posto assoluto in 3h28.25,
41° Stefano Fortina
in 4h25.19, 51° Massimo
Giovanna in 4h35.04, 53°
Alessandro Fortina
in 4h35.43, 54° Alessandro
Cardani in 4h37.22, 63°
Massimiliano Giardini
in 4h46.24, le classifiche complete sono QUI.
COMPLIMENTI
A TUTTI SIETE STATI FANTASTICI!
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