Tutta
l'Atletica Casorate desidera complimentarsi
con il nostro nuovo Signore dell'IRONMAN Adalberto
Certo che Domenica 30/7 a Zurigo
ha portato a termine questa sua prima esperienza
sulla distanza Regina del Triathlon. Grande
Adalberto siamo fieri ed orgogliosi di te!
Questo
il suo commento:
Cosa
spinge un uomo a misurarsi in una competizione
che implica allenamenti fuori dalla logica comune?
Che implica una determinazione tale, da andare
oltre la sopportazione della fatica? La
sfida con se stessi! La sfida è
quella condizione umana che ci fa alzare la
mattina, che ci spinge a duri allenamenti, anche
dopo ore di lavoro, che ci rende vivi, che ci
tiene vivi.
Quest'anno
per me la sfida é stata l'Ironman
di Zurigo, inevitabile conseguenza
di tante gare di triathlon. Zurigo perché
vicina, perché più abbordabile
il percorso bike e perché prima delle
ferie (una data strategica). La gara è
il classico: 3,8 km di swim, 180 km
di bike e 42 km di run.
Mi
sento pronto, le distanze le ho provate...si
va!
Sirena!
Tutti in acqua, ma scaglionati di cinque secondi
per evitare l'arrembaggio. Nuoto tranquillo,
bracciata lunga. Sto largo per prendere il ritmo...forse
anche troppo.
Il
mio garmin alla fine mi dá 4000 metri!
La prima é fatta: 1h e 23 minuti. Non
male.
Mi
cambio da bici e via! Il tracciato, all'inizio
pianeggiante, presenta poi salite modeste, tuttavia
fastidiose; continui rilanci mi preoccupano,
ma si sa, non è una scampagnata (da segnalare
una discesa nel bosco: senza tornanti, ma ripida
60/70 km/h. Fantastica! Vale la pena della fatica).
E poi arriva lei: Heartbreak Hill! Un muro di
1 km. all'8%!
La
particolarità è il pubblico: tutto
in mezzo alla strada, che ti incita (sembra
il giro o il tour), Una carica pazzesca! Quando
passi si sposta. Come gridava un mio avversario
mentre salivamo appaiati: "beautiful".
Primo
giro fatto! Secondo uguale, ma sono più
stanco: ci metto 15 minuti in più, ma
come dice il Pres: "dosa le forze"...e
io doso.( P.S. al secondo passaggio sul"Heartbreak
Hill non c'era più un c**zo di nessuno).
Mi
cambio per la corsa, la mia specialità.
Non
ho dubbi, so cosa mi aspetta. Ci sono, eccomi...sono
qui maratona!
Quattro
giri da 10,5 km, belli, variabili, per nulla
noiosi; si passa anche per il centro di Zurigo
(bella città). Il primo giro vola via
e conquisto il primo braccialetto rosso. Inizio
il secondo, ma la situazione cambia: rallento
un po', la testa mi dice cose strane, ma non
le ascolto e conquisto il secondo braccialetto
blu. Comincia il terzo: le voci nella mia testa
si fanno più insistenti e questa volta,
purtroppo, le ascolto. Mi fermo e comincio a
camminare.
Decido
di darmi degli obbiettivi, corri fino alla fontana,
fino al ristoro e così, passo dopo passo,
conquisto anche il terzo braccialetto, quello
verde.
È
quasi fatta. Manca solo un giro. Devo finire.
Prendo
l'ultimo gel magico e corro...-7 -8...dai, forse
sto sotto le 5 ore...-6 -5...non mi fermo più.
Il
mio garmin mi abbandona così, decido
di contare sull'imponente orologio del campanile
che batte proprio in quel momento le 20.00.
Corro. Aumento per quanto riesco...-4 -3...ci
sono! Passo il ponte...-2...davanti a me il
rettilineo.
In
lontananza vedo la ragazza con il braccialetto
giallo, l'ultimo!
Mancano
200 metri all'arrivo! Rallento. Voglio essere
sicuro di arrivare da solo!
Lo
speaker mi si fa incontro e pronuncia la frase
che attendo si sentire dall'inizio della mia
avventura "Adalberto,
you are an Ironman!".
Maratona:
4h e 53 minuti. In totale: 13h 30 minuti e 26
secondi.
Il
dopo ve lo risparmio: tra barrette, gel, sali
e quant'altro, stomaco e intestino si sono scambiati
di posto. Ma sono felice!
La sfida è vinta!
Adalberto
Certo